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Traduzione a cura di Denis Gobbi

 

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Molti americani hanno la fastidiosa credenza che il nostro complesso militare – industriale sia la via più sicura per rimanere la nazione più prospera e leader di tutto il mondo. Dopo tutto, ama far notare chi appoggia questa linea, ha funzionato per l’ultimo secolo.

Comunque, la dipendenza degli Stati Uniti dalla guerra potrebbe presto diventare una responsabilità impossibile da mantenere. Il transumanesimo, la globalizzazione e il completo rimpiazzo dei soldati umani con robot sta ridefinendo le esigenze militari del paese, e potrebbero rendere i budget della difesa molto più ridotti rispetto a quanto lo siano ora. Per compensare e tenere la spesa degli USA sulla difesa all’attuale livello del 20% del budget federale (com’è stato per la maggior parte degli ultimi anni) dovremo creare guerre per poter usare tutte le nuove bombe prodotte, o trovare un’altra strada per tenere a galla l’economia statunitense.

Ebbene c’è un’altra via – un metodo che soddisferebbe sia i liberali che i conservatori. Invece di spendere di più nella difesa, potremmo far transitare la nostra nazione e la nostra economia a un complesso scientifico – industriale.

Esiste una ragione irresistibile per fare ciò, al di là di quello che potremmo scorgere a prima vista. La tecnologia transumanista stà cominciando a cambiare la vita umana. Molti esperti si aspettano di smettere di invecchiare, fermare il processo d’invecchiamento e battere la morte degli esseri umani nei prossimi 25 anni. Altri, come me, vedono l’essere umano unirsi alle macchine rimpiazzando ogni organo con corrispettivi bionici.

Una società di questo tipo richiederà trilioni di dollari per soddisfare il sempre crescente desiderio degli esseri umani per la perfezione fisica (robotica o biologica che sia) nell’era transumanista. Potremmo tenere la nostra economia a macinare per le prossime decadi solo per via di questo.

Qualsiasi cosa succederà in futuro, qualcosa dovrà cambiare per forza nell’industria militare. Parte di ciò perchè in passato, il complesso militare – industriale ha sempre operato tenendo alcuni milioni di soldati americani sempre pronti con il minimo preavviso a viaggiare intorno al mondo e combattere. Ma non c’è nessun scenario nel quale potremmo ancora aver bisogno di tale mole di forza di lavoro umana (e annessa infrastruttura atta a supportarla).

Inversamente, piccole squadre di reparti speciali e super tecnologici sono sempre più  il modo in cui gli Stati Uniti combattono le loro guerre. Non ci servono più tutte queste basi militari così numerose, e nemmeno migliaia di aziende che supportino la costante manutenzione di truppe di terra. Questa realtà cambia l’economia militare drammaticamente, ed eventualmente la riduce a una frazione di quella attuale in termini di personale e di beni immobili.

 

La nascente era militare composta da droni automatici, carri armati robotici, guerra digitale e intelligenza artificiale non richiede così tante persone.

 

Abbiamo ancora bisogno della tecnologia per combattere le guerre e i conflitti in cui ci invischiamo, ma saranno sopratutto ingegneri, programmatori e tecnici a indossare l’uniforme. La nascente era militare composta da droni automatici, carri armati robotici, guerra digitale e intelligenza artificiale non richiede così tante persone. Di fatto, aspettatevi non una riduzione di tutto questo reparto, ma piuttosto un suo drammatico ridimensionamento.

Molte persone pensano che la miglior parte del complesso militare – industriale reso famoso dall’avvertimento che diede il Presidente Dwight Eisenhower contro il suo modello di sostentamento sia comparso solo negli ultimi 50 anni. Altri invece argomentano persuasivamente facendo notare che gli Stati Uniti sono stati in guerra il 93% del tempo a partire dalla Dichiarazione di Indipendenza Statunitense firmata nel 1776, quindi in realtà ci ha accompagnato allo stesso modo fin dall’inizio.

Nella liberale California dove vivo, questi fatti annoiano chiunque io conosca – eccetto, ovviamente, chi è azionista e beneficiario dell’industria della difesa. Per fortuna, nonostante il Congresso sia guidato da vecchi uomini bianchi religiosi, la nuova generazione chiede a gran voce un paese migliore – un paese che possa mantenere la sua economia fiorente in una maniera più pacifica.

Questo è il punto dove il complesso scientifico – industriale entra in gioco potendo soddisfare praticamente tutti. E ancor meglio, una società scientifica richiede personalità moderne. Molti di loro: infermiere, scienziati, imprenditori di start-up, ingegneri, tecnologi e perfino avvocati. L’avvento della medicina moderna per trattare virtualmente qualsiasi alimento – e l’intero movimento anti – invecchiamento in generale – tocca tutti i 318 milioni di cittadini statunitensi. Più della metà di noi soffre di problemi di salute che potrebbero venire trattati ma spesso non lo sono, per varie ragioni. Per esempio, l’ufficio demografico federale (“US Census Bureau“) riporta che il 40% delle persone al di sopra dell’età dei 65 anni soffre di una disabilità – e per guanto riguarda due terzi di loro riguarda un problema motorio. Milioni stanno già accumulando i sintomi di malattie cardiache che li uccideranno. Una generazione più giovane stà solo che aspettando di esplorare la bionica, gli impianti cerebrali e i metodi che gli permetteranno di evitare problemi di salute nel loro futuro. Tutto ciò significa che abbiamo la possibilità di riplasmare l’economia degli Stati uniti da una basata sugli armamenti ad una che invece prospera di innovazione scientifica e medica.

Invece di spendere denaro pubblico per spedire i nostri soldati a rischiare la vita per capricci di guerra potremmo dare ai civili la medicina e la sanità che gli serve per vivere meglio e più a lungo. E vivere di più comporta anche inaspettati benefici. Nel futuro, veri transumanisti non andranno in pensione se non lo vorranno. I loro corpi non invecchieranno e saranno così forti grazie alla tecnologia da poter continuare la loro carriera lavorativa in maniera indefinita – continuando quindi a pagare le tasse. L’esistenza transumanista è una profezia autoavverante di un boom economico sia per l’individuo che per il paese.

Per aiutare nella diffusione di questa nuova mentalità all’interno della società, ho recentemente consegnato una Carta dei Diritti Transumanista nella capitale statunitense come parte della mia campagna elettorale. L’articolo 1 della carta, tra le altre cose, stabilisce che la nazione provvederà al diritto universale di vivere in maniera indefinita attraverso la scienza e la tecnologia se lo vorranno. Questo, ovviamente, porta la sanità pubblica un passo più avanti, e non significa solamente che il governo è interessato alla vostra salute, ma che è ultimamente interessato alla vostra sopravvivenza permanente.

Se una nazione vuole abbracciare questo diritto universale a vivere indefinitivamente, cambierebbe per sempre la sua considerazione riguardo le vite individuali dei suoi singoli cittadini. Quella che ne conseguirebbe sarebbe una nazione che lavorerebbe intensamente per capire come migliorare la salute, la longevità e il benessere in generale delle persone. Aggiungiamo che le istituzioni che stanno costantemente trascinando in basso gli Stati Uniti, come la previdenza sociale e i sussidi per le disabilità, sarebbero meno gravose.

Al momento, la Costituzione Americana (che personalmente credo debba passare per un significante ammodernamento adatto al ventunesimo secolo) sia fin troppo concentrata sulla protezione della sovranità nazionale – il che è il motivo principale per il quale si è lasciato crescere fuori da ogni controllo il complesso militare – industriale. Se la Costituzione degli Stati Uniti venisse riformulata in maniera più precisa per proteggere anche la vita, la longevità e la salute del singolo individuo, allora potrebbe sorgere un complesso scientifico – industriale. Questo nuova, mostruosa istituzione verrebbe dotata legalmente del mandato di provvedere alla più moderna medicina, tecnologia e scienza per i suoi cittadini.

Vergognosamente, la Guerra dell’Iraq costerà probabilmente in totale ai contribuenti americani 6 trilioni di dollari – oltre all’alta questionabilità riguardo il fatto che l’Iraq rappresentasse davvero un problema di sicurezza nazionale. In ogni caso, il nostro paese affronta inquestionabilmente una seria minaccia nazionale oggi stesso – di fatto, la definirei una crisi nel fiore del suo sviluppo. Circa 7.000 americani moriranno nelle prossime 24 ore di cancro, malattie cardiache, diabete, invecchiamento e altri problemi. E lo stesso ammontare di persone moriranno domani e pure il giorno dopo.

Superare la malattia e l’invecchiamento nell’era transumanista sarà un avvenimento inevitabile. La questione non è se, ma quando? La risposta risiede nella quantità di volontà che riporrà la nostra nazione nello spendere nella ricerca scientifica e medica – e quanto presto inizierà a farlo. Ma fintanto che continua la spesa in armamenti invece che nella salute dei cittadini, gli esseri umani continueranno a morire – il che è ironico dato che la difesa dovrebbe proteggerci (e non inavvertitamente sabotarci ingoiando fondi spesi in bombe piuttosto che in sanità). Tutto ciò che ci serve come paese è cambiare la direzione della nostra spesa, dalla difesa alla scienza. Se possiamo trasformare gli Stati Uniti in un complesso scientifico – industriale, saremo ancora in grado di tenere la nostra economia florida. Lasciamo che le nuove guerre degli americani siano combattute contro il cancro, il diabete, l’Alzhaimer e lo stesso invecchiamento. E’ una vittoria su tutti i fronti, eccetto che per chi produce sacchi e bare per corpi.

Zoltan Istvan è il candidato alle presidenziali 2016 per il Partito Transumanista. Scrive occasionalmente articoli per “Motherboard” dove rimugina sul futuro oltre che sulle capacità della natura.

Fonte: http://motherboard.vice.com/

 

 

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Traduzione a cura di Denis Gobbi

Bene, sono nuovamente nel mondo del lavoro. Sono riuscito a trovare un posto ben pagato nell’industria ingegneristica, e la vita finalmente sembra tornare alla normalità dopo i miei nove mesi di viaggio.

Poichè ho vissuto uno stile di vita ben diverso mentre ero via, questa violenta transizione mi ha reso chiaro qualcosa che avevo sempre trascurato prima d’ora.

Fin dal momento in cui mi è stato offerto il lavoro, ho cominciato ad essere marcatamente meno cauto nello spendere i miei soldi. Non stupido, solamente un po’ più veloce nel tirare fuori il mio portafogli. Un piccolo esempio. Stò comprando caffè costosi di nuovo, anche se comunque non sono altrettanto buoni quanto i caffè piatti e bianchi neozelandesi.  Oltre a questo non ottengo l’esperienza di sorseggiarli in un elegante caffetteria in un ambiente soleggiato e all’aperto. Quando ero via, questi acquisti erano meno a portata di mano, e più soddisfacenti.

Non stò parlando di grossi e stravaganti acquisti. Stò parlando delle spese piccole e casuali in cose che in realtà non aggiungono nulla di arricchente alla mia vita. E ancora non sarò pagato prima di altre due settimane.

Ragionandoci sopra credo di essermi sempre comportato in questo modo quando ero occupato in un posto ben remunerato – spendendo allegramente durante i “periodi di incasso”. Avendo trascorso nove mesi con uno stile di vita da viaggiatore e senza nessuna entrata, non posso far altro che aiutarvi a rendervi più consapevoli di questo fenomeno quando accade.

Suppongo di farlo perchè inconsciamente sento di aver riguadagnato una certa posizione, ora che sono di nuovo un professionista ampiamente remunerato, ciò sembra farmi riguadagnare anche un certo livello di spreco. E’ presente una curiosa sensazione di potere quando si lasciano andare un paio di ventoni senza nessuna traccia di pensiero critico. E’ una bella sensazione esercitare il potere del dollaro quando sai che comunque “ricrescerà” in maniera abbastanza veloce.

Quello che mi accade non è affatto inusuale. Tutti sembriamo avere lo stesso comportamento. Di fatto, mi sembra di essere ritornato alla normale mente consumatrice dopo aver speso un po’ di tempo lontano da essa.

Una delle scoperte più sorprendenti che ho fatto durante il mio viaggio fu’ il fatto che spendevo molto meno viaggiando per paesi esteri (inclusi paesi più costosi del Canada) piuttosto che durante il mio impiego lavorativo usuale nel mio paese. Avevo molto più tempo libero, visitavo alcuni dei posti più belli del mondo, stavo incontrando nuove persone a destra e a manca, ero calmo e pacifico nell’animo e stavo avendo esperienze indimenticabili che in qualche maniera mi costavano molto meno di quelle che riuscivo ad avere durante le settimane lavorative in una delle città meno costose del Canada.

Sembra che io abbia ottenuto molto di più dal mio denaro mentre ero in viaggio, come mai?

Una cultura di inutilità

Qui in Occidente, uno stile di vita di spesa inutile è stata deliberatamente creato e dato in pasto al pubblico dai grandi affari. Aziende in ogni tipo di settore hanno un enorme interesse nell’educare il pubblico ad essere noncurante con le proprie finanze. Cercano di incoraggiare l’abitudine dello spendere in maniera casuale e non necessaria ogni volta che possono.

Nel documentario The Corporation uno psicologo del marketing parla di uno dei metodi utilizzati per incrementare le vendite. Il suo staff ha effettuato uno studio sule richieste che manifestano i bambini verso i genitori e la probabilità che essi gli comprino un giocattolo. Hanno scoperto che dal 20 al 40% degli acquisti dei giocattoli non sarebbero avvenuti se il bambino non  avesse infuenzato i propri genitori. Una visita su quattro nei parchi di divertimento non avverrebbe senza questo meccanismo. Hanno utilizzato questi studi per indirizzare i loro prodotti direttamente ai bambini, incoraggiandoli a chiedere ai genitori di comprare.

Questa campagna di marketing da sola rappresenta molti milioni di dollari spesi grazie ad una domanda artificialmente creata.

Puoi manipolare i consumatori nel desiderio, e quindi nel comprare, i tuoi prodotti. E’ un gioco.

Lucy Hughes, co.creatrice di “The Nag Factor”

Questo è solo un piccolo esempio di una tendenza che è andata avanti per molto molto tempo. Le grandi aziende non guadagnano i loro milioni promuovendo ardentemente le virtù dei loro prodotti, li fanno generando una cultura di centinaia di milioni di persone che comprano molto di più di quel che necessitano, cercando di soddisfare questa insoddisfazione attraverso il denaro.

Compriamo cose per sollevarci il morale, per tenere il passo con gli altri, per soddisfare la nostra visione bambinesca di come sarà il nostro futuro da adulti, per mostrare il nostro status al mondo, e per una moltitudine di altre ragioni psicologiche che hanno in realtà poco a che fare con l’effettiva utilità di questi beni. Quante cose hai accumulato nel tuo garage o nella tua cantina che non hai utilizzato durante l’ultimo anno?

La vera ragione della settimana lavorativa da quaranta ore

L’ultimo strumento in mano alle corporation per sostenere questo genere di cultura consiste nello sviluppo di una settimana lavorativa di 40 ore come la norma. Sottostando a queste condizioni lavorative le persone sono obbligate a ritagliarsi una vita nei pomeriggi e nei fine settimana. Questo sistema ci rende naturalmente più propensi a spendere cospicuamente in intrattenimenti e comodità a causa del nostro scarso tempo libero.

Sono tornato a lavorare solamente da pochi giorni, ma stò già notando che le più sane abitudini stanno lentamente scivolando fuori dalla mia vita: andare a camminare, esercitarmi, leggere, meditare, scrivere.

L’unica similarità tra queste attività consiste nel fatto che richiedono poco o nulla in quanto a denaro, ma richiedono invece diverso tempo.

All’improvviso ho molti più soldi e molto meno tempo, ciò significa che ora ho molto più in comune con il tipico lavoratore nordamericano di quanto non avessi alcun mesi fà. Mentre ero all’estero non ci avrei pensato due volte nel trascorrere la giornata girovagando per un parco nazionale o leggendo un libro sulla spiaggia per alcune ore. Ora quel genere di cose sembra fuori questione. Fare una qualsiasi delle due occuperebbe la maggior parte del mio prezioso tempo libero nel weekend!

L’ultima cosa che ho voglia di fare una volta tornato a casa da lavoro consiste nell’allenarmi. E’ anche l’ultima delle voglie dopo mangiato o prima di andare a letto o appena alzato, e quello è veramente l’unico tempo che mi rimane disponibile nel resto della settimana.

Questo problema sembra avere una semplice soluzione: lavorare di meno così da avere più tempo libero. Ho già provato a me stesso il fatto di essere in grado di vivere una vita appagante con meno di quello che possiedo ora. Sfortunatamente, ciò si avvicina all’impossibile nel mio settore lavorativo, come del resto nella maggior parte degli altri. O lavori 40 e più ore o non lavori affatto. Tutti i miei clienti e i miei datori di lavoro sono fermamente recintati nella cultura lavorativa standard, non è quindi pratico chiedere a loro di non chiamarmi mai dopo l’una del pomeriggio, anche se riuscissi a convincerli.

La giornata lavorativa da otto ore si sviluppò durante la rivoluzione industriale in Gran Bretagna nel 19° secolo, una tregua per i lavoratori dell’epoca che venivano sfruttati fino a 14 o 16 ore al giorno.

Mano a mano che le tecnologie e i metodi si sono sviluppati, i lavoratori di tutte le industrie e settori economici sono riusciti a produrre molto più valore in un più breve periodo di tempo. Potresti pensare che questo porti naturalmente a giornate lavorative più corte.

Ma la giornata lavorativa da 8 ore è troppo profittevole per il grande business, non per l’ammontare di lavoro che le persone producono in otto ore (l’impiegato medio lavora realmente circa 3 ore di media in 8 ore lavorative nominali) ma perchè induce nelle persone una cultura dell’acquisto appagante. Mantenere il tempo libero scarso significa che le persone sono disposte a spendere molto di più per il proprio confort, la propria gratificazione e ogni altro sollievo o agevolazione in tal senso riescano ad ottenere attraverso il denaro. Li spinge a guardare continuamente la tv e i suoi spot pubblicitari. Li rende senza ambizioni al di fuori dell’ambiente lavorativo.

Siamo stati guidati in una cultura che è stata progettata per lasciarci stanchi, affamati di indulgenza, disposti a pagare moltissimo per il nostro confort e il nostro intrattenimento, ma sopratutto vagamente insoddisfatti della nostra vita cosicchè noi possiamo continuare a desiderare cose che non possediamo. Compriamo così tanto perchè sembra sempre che qualcosa ci manchi.

Le economie occidentali, in particolare quella degli Stati Uniti, sono state costruite in maniera molto calcolata sulla spesa gratificante, dipendente e inutile. Spendiamo per tirarci sù il morale, per premiarci, per celebrare, per risolvere problemi, per elevare il nostro status sociale e per alleviare la noia.

Sei in grado di immaginare cosa accadrebbe se tutta l’America smettesse di comprare così tante cianfrusaglie inutili che non aggiungono nulla di effettivo valore alle nostre vite?

L’economia mondiale collasserebbe e non si riprenderebbe mai più.

Tutti i ben pubblicizzati problemi dell’America, inclusi obesità, depressione, inquinamento e corruzione sono il costo che paghiamo per sostenere l’economia trilionaria del dollaro. Per tenere “in salute” l’economia, l’America necessita di rimanere malata. Persone sane e felici non sentono di aver bisogno di quello che non hanno, e questo significa che non compreranno un sacco di spazzatura, non gli servirà pagare per divertirsi ulteriormente, e non finiranno a guardare un sacco di spot pubblicitari.

La cultura della giornata lavorativa da otto ore è lo strumento più potente a disposizione dei grandi affari per mentenere le persone in questo stato di insoddisfazione dove la risposta ad ogni problema consiste nel comprare qualche cosa.

Avrai probabilmente sentito parlare della Legge di Parkinson. E’ spesso citata in relazione all’utilizzo del tempo: più tempo hai a disposizione per fare qualche cosa, più tempo ci metterai a farla. E’ sensazionale quanto sia possibile fare nell’arco di venti minuti se quei minuti sono tutto quello che hai a disposizione. Ma se hai tutto il pomeriggio da sfruttare a tale scopo, probabilmente ci vorrà di più.

La maggior parte di noi tratta il denaro in questa maniera. Più denaro guadagniamo, più ne spendiamo. Non è che abbiamo improvvisamente il bisogno di comprare di più solo perchè abbiamo a disposizione più denaro, semplicemente per il fatto che possiamo, allora lo facciamo. Di fatto, è piuttosto difficile per noi evitare di aumentare il nostro standard di vita (o meglio, il nostro tasso di spesa) ogni volta che otteniamo un aumento.

Non credo sia necessario evitare tutto il nostro orribile sistema e andare a vivere nelle foreste pretendendo di essere sordomuti, come spesso Holden Caulfield ha fantasticato. Ma potremmo certamente ben comprendere in cosa il grande commercio vuole trasformarci. Ha lavorato per decenni creando milioni di consumatori ideali, e ha avuto successo. A meno che tu non sia un’inusuale anomalia, il tuo stile di vita è stato progettato su misura.

Il perfetto cliente è insoddisfatto ma speranzoso, disinteressato nella seria crescita personale, molto abituato alla televisione, al lavorare a tempo pieno, al guadagnare abbastanza bene, all’indulgenza durante il proprio tempo libero e in in qualche modo al tirare avanti.

E’ tua questa descrizione?

Due settimane fà avrei detto “diavolo certo che no, non sono io!” ma se tutte le settimane fossero come questa che ho appena passato, quel pensiero non sarebbe altro che un mero desiderio.

Fonte: raptitude.com

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Edizione a cura di Denis Gobbi

E’ passato del tempo dall’ultimo post, ma vi rassicuro sul fatto che chi stà dietro al blog è vivo e continuera a pubblicare materiale. A volte servono periodi di riflessione, studio, ricerca e meditazione. Ringrazio tutte le persone che anche in questo periodo di inattività editoriale hanno commentato, donato e letto questo blog, ve ne sono grato.

Bando alle chiacchiere, è mia intenzione raccomandare a tutti, essendo stato felicemente presente al primo grande evento anni fà nel Novembre 2011, la seconda edizione dello stesso, che si terrà e breve. Sono lieto di presentare:

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Caratteristiche e info per parteciparvi (consiglio vivamente il tesseramento, in quanto risparmiate 3 euro per entrata e potrete ritirare le tessere direttamente all’evento):

20 pregevoli relatori
10 ore di appassionante programma
con la partecipazione di molteplici associazioni e movimenti nazionali/internazionali e la collaborazione di Zeitgeist Italia: www.zeitgeistitalia.org.
Per maggiori informazioni: www.societasostenibile.org

Un evento gratuito per i tesserati / soci sostenitori di A.So.S.!
Per informazioni su come associarsi ad A.So.S.:
http://www.societasostenibile.org/associazione/tesseramento
Altrimenti Ticketing: http://www.eventbrite.it/e/biglietti-simposio-societa-sostenibile-20-ticketing-15326344509

Aiutateci a sostenere le spese del simposio.
Crowdfunding: http://www.kapipal.com/sostienisimposio2-0
(con interessanti ricompense per i donatori)

Ticketing: http://www.eventbrite.it/e/biglietti-simposio-societa-sostenibile-20-ticketing-15326344509

 

A fronte di grandi cambiamenti in atto e del rapido progredire della scienza e della tecnologia, ora l’intera popolazione terrestre deve sempre più confrontarsi con le enormi contraddizioni che si sono originate nel tempo. Avvalendosi delle conoscenze finora acquisite, è possibile creare abbondanza e prosperità, soddisfando i bisogni di chi abita il pianeta, oppure persistere nel mantenere le irresponsabili condizioni in grado di compromettere per sempre la biodiversità e gli ecosistemi, rendendo l’autodistruzione della stessa specie umana un’ipotesi realistica.

E’ possibile evitare la catastrofe, espandendo la consapevolezza di ognuno, elevando globalmente il livello culturale ed umano, usando i grandi mezzi di cui disponiamo per creare armonia tra gli esseri viventi ed il pianeta che li ospita? La risposta potrebbe venire da un sistema avanzato che possa davvero definirsi sostenibile.

Nel Novembre del 2011, numerosi attivisti e volontari del Movimento Zeitgeist Italia organizzarono un grande evento a Verona dal nome: “Simposio Società Sostenibile”, in cui si parlò di sostenibilità, progetti di interesse sociale attivi sul territorio, possibili collaborazioni tra le varie realtà e si fondarono le basi di una nuova associazione: l’Associazione Società Sostenibile.

Oggi l’Associazione Società Sostenibile, è lieta di comunicare che sabato 28 febbraio 2015 a Verona, si terrà il Simposio Società Sostenibile 2.0.

E’ un evento non-profit organizzato grazie al notevole impegno dei soci e volontari dell’Associazione Società Sostenibile, in collaborazione con i coordinatori ed attivisti del Movimento Zeitgeist Italia, che da sempre si battono in prima linea sui temi della sostenibilità e per l’attuazione di un modello di società differente, in equilibrio con le risorse del pianeta.

Il Simposio 2.0 si propone di continuare nella direzione tracciata durante il primo Simposio, ampliando ulteriormente la panoramica sui diversi aspetti della sostenibilità, dando spazio a quelle realtà che si impegnano da anni sul territorio e, creando una rete, uno spazio di incontro e di confronto in cui scrittori, filosofi, artisti, scienziati, economisti, nuovi imprenditori ed esperti di settore possano scambiare idee e creare feconde collaborazioni, offrendo con entusiasmo al pubblico conoscenza ed ispirazione.

Una moltitudine inarrestabile di cittadini, riuniti in movimenti e associazioni, operanti in gruppo o come singoli individui si sta mobilitando in ogni campo per portare un cambiamento positivo nel mondo!

Il Simposio 2.0 intende dar voce a questa rivoluzione di cui si parla sempre troppo poco,
perché siamo convinti che l’informazione sia il primo passo per l’attuazione e la diffusione delle attività e competenze che realmente hanno contribuito a cambiare e stanno cambiando il mondo.

Siamo convinti anche del fatto che veder raccontati i meravigliosi progetti già attivi, direttamente da coloro che li hanno messi in pratica, sia un’esperienza di profonda e genuina ispirazione per tutti noi e per quanti vorranno partecipare all’evento ed aiutarci a realizzarlo – ancora più potente ed incisivo – per la seconda volta!

Anche quest’anno il programma sarà ricco e variegato ed avremo l’onore di avere tra i nostri relatoripersonaggi di grande rilievo.

tratto dal sito ufficiale: societasostenibile.org

 

Vi lasciamo quindi con il trailer di presentazione:

e uno sguardo al background dietro a questa seconda edizione e ai suoi scopi per chi volesse approfondire:

Che dire, ci si dà appuntamento al 28 Febbraio!

 

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Traduzione a cura di Denis Gobbi

Questa nuova tecnologia può rivoluzionare il modo mediante il quale archiviamo i dati, portando gli scienziati uno step più vicini alla creazione di un cervello bionico.

memristori

Scienziati della RMIT University in Australia hanno costruito un nuovo nano-dispositivo che farà da piattaforma per dispositivi di memoria di nuova generazione altamente stabili ed affidabili.

Esistono due tipi di memoria: quella volatile e quella non volatile. La memoria non volatile può accedere ai dati immagazzinati anche quando non alimentata, al momento la principale memoria non volatile da noi utilizzata è la memoria flash. Anche se questa tecnologia funziona bene, abbiamo raggiunto ormai limiti di scala difficili da superare per cercare di rendere questi dispositivi ancora più piccoli immagazzinando ancor più memoria.

Gli scienziati australiani hanno però creato una piattaforma per nuovi rivoluzionari nano-dispositivi che permetteranno ai computer di immagazzinare quantità significativamente maggiori di dati mimando la memoria umana.

Queste strutture impilate una sull’altra sono state create utilizzando una sottile pellicola, fatta di un ossido funzionale allo scopo 10.000 volte più sottile di un capello umano.

Dr Sharath Sriram.

Dr Sharath Sriram

“Questa sottile pellicola è stata appositamente progettata per avere dei difetti nella sua chimica per dare luogo ad un effetto memristivo dove la memoria del comportamento dell’elemento è dipendente dalle sue esperienze passate.” ha dichiarato Sharath Sriram, il leader del progetto dell’RMIT, in una recente dichiarazione.

“Con la memoria flash che stà rapidamente raggiungendo i suoi limiti di scala, ci servono nuovi materiali e architetture per creare una nuova generazione di memoria non volatile.”

La tecnologia in questione fà affidamento sui memristori – un tipo di elemento circuitale ritenuto da molti esperti di tecnologia di gran lunga superiore alle attuali tecnologie alla base degli hard disk come Flash, SSD e DRAM.

Questi memristori hanno il potenziale per poter essere inclusi all’interno della memoria a stato solido non volatile, e potrebbero servire oltretutto come “mattoni” per la costruzione di computer capaci di mimare le azioni del cervello umano.

Questa tecnologia appena sviluppata è una delle piattaforme più promettenti per la creazione di queste strutture, potendo oltretutto essere utilizzate a temperatura ambiente.

“Queste strutture da noi sviluppate potranno venire utilizzate in un vasto range di applicazioni nell’elettronica – da dispositivi di memoria ultraveloci rimpiccioliti fino a pochi nanometri fino ad architetture logiche per computer che replicano la versatilità e i tempi di risposta di una rete neurale biologica.”

ha affermato Sriram.

7fuayofea5kf“Anche se con molte altre ricerche ancora da fare, il nostro lavoro porta avanti la ricerca per una nuova tecnologia di nuova generazione che possa replicare le complesse funzioni di un sistema neurale umano, portandoci un passo più vicino al cervello bionico.”

I ricercatori hanno descritto il loro lavoro nel “journal Advanced Functional Materials” e credono nel fatto che la loro piattaforma non solo possa migliorare il campo dell’archiviazione dati, ma anche i dispositivi che processano il mondo attorno ad essi.

“I risultati ed il materiale usato sono fondamentali, in quanto lo stabile effetto memoria nasce dalle incredibilmente sottili vie nell’ossido, larghe appena 60 nanometri.” ha affermato Hussein Nili, ricercatore con PhD al RMIT autore dell’articolo.

“Esse posso anche venire sintonizzate e controllate tramite l’applicazione di pressione, fattore che apre nuove opportunità per l’utilizzo di questi elementi di memoria come sensori e attuatori.”

Fonte: RMIT

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Traduzione a cura di Denis Gobbi

NDT Con questo post apro una nuova categoria del blog, chiamata “Favola o Realtà?” (come noterete il banner della categoria non è ancora pronto, stò cercando un volenteroso grafico in grado di crearlo in quanto non dispongo di sufficienti abilità grafiche) il punto di domanda è voluto, in quanto da persone con una mentalità integra, aperta e indipendente, è dovere di ognuno di noi valutare ogni possibilità senza pregiudizio di sorta. Gli articoli pubblicati sotto questa etichetta saranno spesso commentati in quanto, sfociando nella sfera della scienza di confine, ritengo necessario far sapere cosa è secondo me attendibile scientificamente e cosa invece è da tenere in dubbio, perchè anchio – come voi – ritengo necessario il confronto e l’esame attento delle informazioni.

In questo particolare esempio, ritengo la prima parte un’esame davvero intelligente della definizione di denaro e delle conseguenze riguardo la scoperta di una fonte di energia estremamente abbondante ed economica, la seconda invece, un tuffo nella possibilità di una teoria chiamata elettrogravità, molto suggestiva e interessante.

Buona lettura!

Denis

Per poter capire le vere fondamenta del denaro, occorre contemplare il come sia nato in primo luogo.

Una volta passata per la nostra società il tempo dei clan dove baratto e commercio cominciarono a fiorire, divenne comune applicare un determinato valore nei prodotti frutto di energia umana. Se una persona aveva speso energia per costruire un arco, andare a caccia, uccidere un animale, lavorarne la carcassa e trasportarne la carne indietro per venderla o barattarla, questa carne acquisiva valore. I componenti per fabbricare l’arco erano gratuiti, così come l’animale. Lo stesso era valido per l’agricoltore, che spendeva energie significative nel coltivare, seminare, tendere, raccogliere e trasportare il frutto del suo lavoro. Questo produceva valore. Anche il raccoglitore faceva lo stesso, spendendo energie cercando risorse da raccogliere per poi trasportarle con se e usarle per barattarle con altri oggetti utili. Anche il minatore spendeva molte energie per trovare metalli (gratuiti), estrarli dalla terra e trasportarli.

Da quel momento in poi, nacque la pratica di utilizzare la moneta ed altri oggetti per rappresentare questa energia spesa nel trasporto di grandi quantità di beni, così come per l’acquisire un qualche bene necessario senza avere lo specifico bene che la controparte voleva in cambio. Successivamente, gli esseri umani passarono alle banconote quando la moneta e i gioielli diventarono troppo ingombranti (e pure insicuri e costosi da produrre ndt) da usare come mezzo di scambio. Successivamente, giungemmo alla moneta elettronica, perchè anche le banconote risultano ingombranti (e costose ndt) in milioni, miliardi, trilioni di transazioni. Ma ancor oggi le fondamenta di tutti queste unità monetarie rimangono le energie spese, umane o basate sulle risorse (olio, carbone, nucleare etc.).

Detto questo, diviene chiaro che un aggiunta di abbondante energia – nella forma overunity (o free energy, energia libera) e nella robotica(il rimpiazzo di energie umane nel lavoro necessario ma che nessuno vuole fare) – nell’equazione rende qualsiasi bisogno di denaro – che sia baratto, commercio, scambio di lavoro, moneta, contante, fondi elettronici – totalmente inutile.

Se viene azzerato il costo dell’energia – umana ed esterna – su tutta la linea, il solo limite diviene quel che il pianeta che ci ospita è in grado di darci.

NDT – Quello che segue è una parte dell’articolo senza solide fondamenta scientifiche riconosciute, ho ritenuto giusto pubblicare la traduzione integrale ma, dato il taglio fortemente scientifico del blog, ho deciso di avvertire i lettori in merito a questo.

Ora, ovviamente, molti saranno portati a dire: ” Ma non c’è nessuna fonte gratuita di energia ! . E in questo, sareste in errore. Ci sono probabilmente state molte soluzioni all’incessante bisogno di energia, alla sua produzione e trasporto, soluzioni però soppresse dall’avida elitè al potere. Sono pienamente consapevoli che aggiungendo energia gratuita, il potere che esercitano sugli altri, per mezzo del denaro, si dissiperebbe totalmente, lasciandoli soli a se stessi.

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Anche se esistono esempi di auto che vanno ad acqua, di estrazione di energia dal campo magnetico terrestre aventi brevetti poi comprati e fatti sparire, di vite minacciate (sia degli inventori che delle loro famiglie) e di omicidi, io conosco una di queste tecnologie che non solo offre l’overunity, ma anche il controllo della gravità. E, al contrario di tutti gli esempi precedenti, la negentropia (entropia negativa) è una delle sue caratteristiche. Il raffreddamento è presente in questa equazione, al contrario del riscaldamento.

Questa scienza/tecnologia è l’elettrogravità.WIKI-Gra-ity-300x267

Indietro negli anni ’50, l’elettrogravità con l’effetto Biefeld-Brown come sue fondamenta,  era oggetto di ricerca da parte di tutte le maggiori compagnie aerospaziali: Lockheed, Boeing, Convair, Lear erano molto eccitate nell’esplorare cosa questa scienza avesse da offrire. Ad un certo punto, intorno al ’59 o ai primi anni ’60, tutto questa tecnologia divenne altamente classificata apparentemente per le sue implicazioni se usata nel campo degli armamenti. La vera ragione per cui divenne altamente classificata invece fù per via delle sue capacità overunity. L’elite al potere capì che quella era la più grande minaccia al loro dominio e controllo.

Come fonte di energia, l’elettrogravità e l’ideale. Da lì, possiamo ottenere energia pulita, facilmente ricavabile, che non contribuisce all’entropia dell’universo (affermazione tecnicamente scorretta, ndt). A causa della sua efficacia e a causa della politica simil-nazista adottata dall’elite per il controllo del pianeta – con per esempio provvedimenti fascisti quali il “Patrioct Act, NDAA, TSA etc…” – è fondamentale che la consapevolezza di questa tecnologia possa giungere fino al punto di non ritorno.

Se riusciremo a reggiungere tal punto, l’umanità intera chiederà a gran voce questa tecnologia e potrà liberarsi definitivamente da:

  • povertà
  • fame
  • schiavismo (illegale o legale/salariato)
  • guerra (la maggior parte delle guerre sono provocate per far profittare i produttori di armi e le aziende produttrici di infrastrutture (ricostruttrici)
  • il controllo della maggioranza esercitato da pochi
  • l’amore per il denaro (la radice di tutti i mali)
  • il bisogno di pagare per l’educazione (andando il più delle volte in debito o negandosela del tutto)
  • l’obsolescenza programmata
  • cure occultate (cure che non sono profittabili nel lungo periodo, la gente malata è un’ottima fonte di guadagno)
  • spam
  • pubblicità invasiva
  • la politica per guadagno personale
  • OGM (controllo agricolo)
  • acqua privata
  • fracking, deforestazione, estrazione di petrolio e carbone
  • corporazioni
  • corporazioni agricole pagate per non produrre assolutamente nulla (per tenere i prezzi gonfiati grazie alla legge della domanda e dell’offerta)
  • dottori più interessati ai soldi che alla salute dei pazienti
  • banchieri
  • assicurazioni
  • macchine per il voto con software proprietario (perchè una semplice macchina per il voto deve essere privata? perchè accettiamo queste cose?)
  • rifiuti (i supermercati buttano centinaia di migliaia di tonnellate di cibo ogni mese, perchè non profittevole o necessario; altri rifiuti come gli imballaggi possono essere quasi totalmente eliminati, l’obsolescenza pianificata non esisterebbe più)
  • etc…

C’è molto di più da elencare, ma come potete vedere, anche solo questa lista fornisce la chiara eliminazione della maggior parte dei problemi che stiamo correntemente affrontando.

Fonte: wakingtimes.com

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