Archivio per dicembre, 2013

dalla rivista “Le Scienze“, edizione italiana di “Scientific American

 

TECNOLOGIA ADATTATIVA – IMPARARE CON LE MACCHINE

Scuole e università statunitensi usano sempre più le tecnologie che adattano i contenuti didattici alle capacità dello studente, liberando gli insegnanti dall’impegno delle lezioni. Ma funzionano veramente?

di Seth Fletcher

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dalla rivista “Le Scienze“, edizione italiana di “Scientific American

IN BREVE

Analisi dati, streaming video e molte altre tecnologie stanno passando dal grande mercato di consumo alle università e alle scuole. I MOOC (Massive Open Online Course), corsi on line aperti a tutti, stanno tentando di portare gratuitamente l’istruzione di livello universitario fino agli angoli più remoti del pianeta. Piattaforme informatiche per l’apprendimento adattativo seguono da vicino i progressi di ogni studente, configurano i contenuti a seconda delle capacità individuali e prevedono l’andamento del profitto. Alcuni obiettano, però, che bisognerebbe investire nella formazione di buoni docenti almeno quanto si investe in tecnologia.
 
Introduzione
 

I BIG DATA VANNO A SCUOLA

La tecnologia sta trasformando ogni aspetto dell’istruzione, portando i migliori corsi  universitari ai cittadini più poveri del mondo e modificando il modo di imparare e di insegnare.

La scuola non è cambiata molto negli ultimi secoli. Gli studenti vanno a lezione, prendono appunti e fanno i compiti; gli insegnanti spiegano e, di tanto in tanto, assegnano un compito in classe. Poi danno i voti e passano all’argomento successivo. Di solito gli studenti, soprattutto i meno avvantaggiati, frequentano la scuola o l’ateneo più vicini a casa, a prescindere dalla qualità dell’insegnamento.
Ma tutto questo sta cominciando a cambiare. In una percentuale piccola ma crescente di scuole, gli studenti seguono le lezioni on line e, quando arrivano in classe, sono pronti per esercitarsi e lavorare con insegnanti e compagni. Interagiscono con software che permettono loro di studiare seguendo i propri tempi, indipendentemente da ciò che sta facendo il resto della classe. Programmi analoghi servono agli insegnanti per valutare compiti ed esercitazioni, aiutandoli a seguire da vicino più studenti alla volta. E le scuole locali non sono più l’unica scelta possibile; nuove aziende e organizzazioni no profit stanno portando corsi on line di alto livello a chiunque abbia una connessione Internet.
Quale impulso muove la rivoluzione digitale? Un fattore è che scuole e università, in ogni parte del mondo, stanno subendo una pressione senza precedenti. Mentre il numero di studenti che aspirano a una formazione superiore aumenta, i finanziamenti sono in calo, e presidi e rettori non hanno i mezzi per assumere gli insegnanti che servirebbero. Contemporaneamente governi e istituzioni (spronati dal mondo del lavoro) alzano i livelli di preparazione che gli studenti devono raggiungere a ogni stadio del percorso scolastico. Molti vedono una soluzione nella tecnologia, mentre altri ritengono che migliori di poco ciò che possono fare i docenti e rappresenti invece una minaccia per la privacy degli studenti. Le pagine di questo dossier esplorano le frontiere di questa nuova era digitale dell’istruzione e quali sono le sue possibili conseguenze per gli studenti, le famiglie, gli insegnanti e l’intera società.

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